Messaggio del sindaco alla cittadinanza in occasione del 25 aprile 2020

inserita il: 25/04/2020 09:22

Messaggio del sindaco alla cittadinanza in occasione del 25 aprile 2020

Il 25 aprile, giorno della Liberazione dell’Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista, cade quest’anno in piena emergenza sanitaria. Alle 12:30 di sabato 25 aprile sarò fuori dal Palazzo comunale per un momento di raccoglimento dinanzi al nostro Tricolore, lo stesso che in tanti abbiamo appeso fuori delle nostre case in queste settimane.

Il 25 aprile è uno di quei giorni in cui, più che mai, è fondamentale attivare la nostra memoria. “Noi, nella misura in cui possiamo dire io, siamo la memoria. La memoria è l’anima”. Queste parole di Umberto Eco rivelano una cosa fondamentale: la memoria è ciò che ci costituisce come individui. E quindi, parafrasando, è ciò che ci costituisce come Paese. L’Italia di oggi non solo affonda le sue radici nella Liberazione: essa ha dentro di sé, come componente inscindibile, la Liberazione.

Abbiamo la responsabilità di ricordare le vittime civili e militari, gli uomini e le donne della Resistenza, tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita e si sono spesi per darci, dopo più di vent’anni di dittatura, la libertà che oggi celebriamo.

Il 25 aprile del 1945 rinasceva un’Italia nuova che ripudia la guerra, un’Italia fondata su quei valori che hanno trovato perfetta sintesi nella nostra Costituzione: libertà, democrazia, lavoro, uguaglianza, solidarietà, pace.

Non possiamo negare che questo sia un 25 aprile diverso: non potremo vivere la consueta iniziativa promossa sul nostro territorio dall’Associazione Museo della Civiltà Contadina, né presenziare alle commemorazioni organizzate congiuntamente agli altri Comuni dell’Unione Valdera. Tuttavia, se questa speciale situazione in cui ci troviamo può sì implementare il senso di comunità che tale ricorrenza richiede, non può però cambiarne i connotati. Il 25 aprile rimane e deve rimanere la festa della Liberazione dal nazifascismo. Predicare qualcosa di diverso è un errore che mina al passato e al presente del nostro Paese che, potremmo dire, si rifonda in questo giorno di settantacinque anni fa. Perché se è vero che l’Italia è stata unita nel 1861, solo nel 1945 essa è divenuta la nostra Repubblica.

Auguro quindi a tutti i cittadini del Comune di passare la giornata del 25 aprile col ricordo di quello che è stato e l’orgoglio di appartenere a questo Paese. Stringiamoci tutti col pensiero e cerchiamo, per quanto possibile, di godere della gioia di questa occasione.

Buon 25 aprile a tutti!

 

Marco Gherardini

sindaco di Palaia

Allegato Omaggio e raccoglimento dinanzi al Palazzo comunale 25.04.2020 (450,73 KB)